Steam Deck non ha senso nel 2025

Non lo so… ho un’opinione che penso ormai tutti possano farsi da soli e nemmeno so se ha senso scriverla; in ogni caso: dopo l’uscita di Switch 2, non ha senso più comprare una Steam Deck (ma non sto dicendo di comprarvi la console di Nintendo anziché quella di Valve).

È assurdo che io debba sottolineare come non voglio fare pubblicità a nessuno, ma siccome ormai è trendy farmi passare come quella che dice che bisogna sottomettersi a Nintendo, tanto vale puntualizzare.

La speranza

La Steam Deck ha avuto un picco che è stato nella sua preorder window: chi la prendeva e ci giocava coi titoli che già erano allora supportati o che allora venivano pubblicati e verificati ha i migliori ricordi con la console.

Io stessa ricordo ancora quando venne annunciato Cyberpunk 2077 e il pensiero che potesse girare su un handheld era assurdo, anche perché nemmeno i PC dell’epoca potevano giocarlo se non laggando male.

Abbiamo pure tutti gioito quando, quell’anno, Sony si faceva verificare i suoi port PC e quando quell’anno pure Square Enix ha annunciato Final Fantasy 7 Remake con il supporto a Steam Deck in mente

…e veramente sembrava che sarebbe andato tutto bene da lì e che avremmo avuto un buon prodotto in mano…

Il dolore

Peccato che, già da qualche anno a questa parte, e vuoi per il problema degli anticheat mai risolto (che ha tolto giochi dalla Deck anziché non cambiare le cose - vedi GTA Online o Apex Legends), vuoi per il problema della compatibilità ai giochi passati, Deck rimane veramente in una situazione che oserei dire strana: i giochi escono, vengono verificati per Deck, magari la gente poi li compra e ci gioca, ma la qualità di gioco è sacrificata con praticamente ogni titolo che esce (salvo qualche titolo meno esoso).

Adesso arriva qualcuno e mi viene a dire “Nao basta parlare di grafica che i giochi sono belli pure se li metti tutto al minimo a 360p” eccetto che non è questo il problema, anzi se fosse solo questo…

La mia esperienza

Secondo me, ormai, su Deck, i giochi stutterano di più, laggano di più. Le finestre di input lag diventano enormi e, di conseguenza, non puoi giocare nulla che ti voglia sfidare.

Un esempio? Expedition 33 è un RPG bellissimo ma è impossibile effettuare la parata; per andare avanti nelle battaglie, quindi, devi schivare i colpi dei nemici ma il gioco vorrebbe tantissimo che tu parassi.

Morale della favola? Devi giocarlo in difficoltà facile o, proprio per la sfida, normale; non puoi giocarlo in difficile poiché o sei Dio oppure non riuscirai ad entrare - input lag aggiunto - dentro la parry window.

Questo trend lo vedo e lo continuo a vedere sempre di più. Ultimamente son tornata a completare la serie Yakuza/Like a Dragon su Deck, e sto giocando Pirate Yakuza in Hawaii. Noto come gli input non entrano proprio. Non oso dire come questo mi abbia fatta battere da dei boss early game, perché io il pulsante per la schivata LO PREMO A TEMPO.

E io agli yakuza ci ho giocato pure su un Intel Pentium con una GPU NVidia da 2 centesimi da ufficio, ed era meglio quel setup che la Deck.

Dobbiamo parlare chiaro, è facile parlare di “grafica qua, grafica là, FSR, upsampling e sfocature”, ma no eh, qua stiamo sacrificando direttamente la sfida dei videogiochi a una console che, sforzata da ogni lato, non regge più.

Ed è sempre peggio, con ogni altro titolo che viene lanciato e viene verificato.

Che poi, la grafica ha un pleateau che nessuno ammette: da una parte è grafica e dall’altra è leggibilità del contesto.

Onestamente, le tecniche di upscaling hanno rovinato la leggibilità dei contesti: io faccio fatica a capire quando a terra ci sono i collezionabili sui giochi della serie Yakuza, e stessa cosa era con Expedition 33, e stessa cosa è, ormai, sempre - è tutto un cumulo di sfocatura finché non vai a 3 centimetri dal collezionabile, e allora ti accorgi che in realtà c’è il glow, o modellino 3D dell’item, a terra.

Ditemi tutto questo come vi farebbe considerare una Steam Deck nel 2025. O forse pensate di giocarci giochi vecchi?

Beh, anche io vorrei giocare a dei giochi vecchi, come DmC3 o DmC4, ma nello status corrente, così come era al lancio di Deck, Valve non fa quasi nulla per il backlog e moltissimi giochi belli ma retrò sono ancora ingiocabili.

Tranne alcune menzioni notabili, o che almeno io ho notato:

  • Yakuza 4 Remastered, Yakuza 5 Remastered: inizialmente le cutscenes avevano l’audio sbagliato, o proprio crashavano il gioco in alcuni punti. Dopo un fix a Wine upstream per il calcolo degli short filepaths (roba da compatibilità DOS) e il pulling dei cambiamenti su Proton, questi giochi non presentano più questo problema e sono ora giocabili.
  • Persona 4 Golden: inizialmente le cutscenes non potevano essere riprodotte e, quindi, quelle di apertura bloccavano il gioco totalmente. Valve si è ripromessa di sistemare parte di quel problema convertendo server-side tutte le cutscenes a codec compatibili con la Deck, ma alcune cutscenes in late game non sono state convertite e quindi il gioco non era completabile al 100%. Dopo la patch da parte di Atlus che rendeva compatibile il gioco con i sistemi moderni a 64 bit, anche Deck ha visto il gioco perfettamente giocabile nella sua interezza.

Lettera odiosa ai fan di Valve

Onestamente, io sono stanca di vedervi shillare per Valve per tutto questo tempo.

Valve è quella compagnia che vi ha venduto una TV dock per 90 euro, eppure la Deck pecca fuori dal suo canonico schermo 1280x800. In molti giochi non riesce nemmeno a fare 1080p, e ricordiamo che nel 2025 la TV media da soggiorno è già 4K.

Valve è quella compagnia che vi sta facendo switchare a Linux, ma per giocarci coi vostri computer essa vi chiude nel suo ecosistema (perché non ha concorrenza, da una parte, ma anche perché molta gente si affida esclusivamente al suo tooling anche per banalità come il supporto ai vari gamepad).

Valve è quella compagnia che vende SteamOS senza preoccuparsi troppo che il backlog di giochi che vende nel suo stesso catalogo ne sia largamente compatibile, lasciando un vuoto totale nella testa di molti giocatori che godono di esperienze videoludiche dei decenni scorsi.

Valve è quella compagnia che è predatrice sotto al lenzuolo e che tutti sapete scusare solo perché vi ha essenzialmente venduto un PC portatile con altra forma, ma che vi sottopone a pratiche anti-consumatore sempre più sottili e sempre più preoccupanti.