E quindi si inizia - Framework Laptop 13

Aggiornamento: ho già fatto la recensione completa e sta qua.

Giusto, che io debba fare come Luca e scrivere righe su righe su righe di testo solo per fare una blandissima recensione che non farà altro che fargli ribollire il sangue, considerati gli interminabili bug e RMA che sta avendo lui col suo Framework 16. Luca ciao mi spiace tanto

E quindi, sono qua, finalmente, a parlarvi un po’ del Framework Laptop 13.

Costi

Ho ordinato il Framework Laptop 13 in questa configurazione:

Base: Framework Laptop 13 DIY Edition AMD Ryzen™ 7 7840U - €1,289.00 Tastiera International English Linux Bezel Lavender - +€10.00

Espansioni: 2 x USB-C (Aluminum) - +€20.00 2 x USB-A - +€20.00 HDMI (3rd Gen) - +€20.00 Ethernet - +€45.00

Caricabatterie Framework 60W EU - +€49.00

Totale: €1,453.00

A questo ho aggiunto, separatamente, da Amazon: RAM DDR5 Kingston FURY Impact 64GB (2x32GB) 5600MT/s - €194.99 SSD WD_BLACK SN850X 2TB - €157.02

Totale: €352.01

Per un totale totale di: € 1,805.01

(Dai, comunque meno del MacBook Pro che avevo preso per giunta usato)

Spedizione

L’ho ordinato venerdì ed è arrivato il martedì successivo. C’è altro da dire? FedEx/TNT in questo caso hanno fatto faville. Ha ritardato più il corriere Amazon Logistics per portarmi la RAM.

Primo impatto

Me lo aspettavo più disassemblato. Avrei voluto prendere ogni pezzo per sé e montarmelo da sola, ed era questo il motivo primario per cui avevo scelto la DIY edition: io volevo farlo vivere, questo laptop.

E invece no.

Ti si presenta lo chassis con già messo dentro praticamente tutto il laptop, e ti lasciano solo il compito di aggiungere RAM, SSD, il bezel e l’input cover. Anche l’input cover arriva già montata con touchpad e tastiera. BUMMER!

Beh, va bene? Ammetto la sconfitta, ed ammetto che comunque per molta gente va già bene così, conoscere come si swappano SSD e RAM.

Ma la batteria, che è anche un componente soggetto a usura, forse l’avrei fatta montare pure. Così, perché sarebbe stato utile.

Il laptop in sé

Il Framework 13 è un buon laptop. Non ho trovato dubbi di qualità costruttiva. Bella la dimensione, molto comparabile al mio ormai passato MacBook Pro 14 pollici (è poco più profondo ma poco meno lungo).

Mi piace che la cerniera si apra a 180 gradi, che per un portatile così piccolo è ormai un must. Non ce l’avevo sul Mac e MOLTO SPESSO ho voluto avercelo lì; invece la cerniera Apple già pareva quasi cedere se la aprivi oltre i 100 gradi.

Bello, tutto in alluminio, compatto in mano (forse è meglio 3:2 anziché 16:10 per dare questa sensazione di compattezza?) e soprattutto veramente “sturdy”. Certo non è un pezzone di alluminio pesante come lo era il mio MacBook, che lo potevi dare in testa a qualcuno e gli facevi pure parecchio male, ma nella sua piccolezza e portabilità è… soddisfacente.

La tastiera è ragionevolmente “thoccy” nonostante sia ovviamente a membrana. Fa onestamente venire la voglia di scrivere, tant’è che sto testo lo sto proprio scrivendo sul portatile. Bellissimo il touchpad, anche se non implementa software tricks per simulare la pressione: ho perso il 3d touch del Mac ma, veramente, dato che sto su Linux questo problema nemmeno si nota troppo. Brutto il fatto che per cliccare bisogna premere forse un pochino troppo pesante per le mie dita. Cioè, se devo premere in un punto è circa ok, ma se devo premere e trascinare esso comincia a essere una rottura di palle. Forse avrei preferito un touchpad che avesse la “pressione regolabile” e che emulasse la sensazione fisica del click con dei piezoelettrici (cosa che appunto fa il MacBook) - o semplicemente un touchpad molto meno duro da premere.

Lo schermo, sebbene io sia soia e non ho aspettato il super good extra better 2.8k 120hz screen, in realtà è buono. Cioè, si vede parecchio bene ed è anche parecchio luminoso. Rimpiangerò i 60 fps extra per avere lo scrolling buttery smooth? Forse. Ma realisticamente se le recensioni sono a posto poi lo prenderò. Forse. (Comunque venire da uno schermo ProMotion ti fissa alcuni standard; scusate gente che pensa che io debba proprio risparmiare su sti dettagli). Ciò che dello schermo non è buono è il colore: se lo usi come portatile alla cazzo va bene, ma per color work mi pare meh (fonte: ho rivisto apposta alcuni miei lavori precedenti). So che ci sono dei profili ICC per renderlo poco più color accurate, ma per ora non posso usarli (approfondirò dopo la questione.)

Il microfono e la videocamera non li ho potuti testare: sono sola e nessuno mi chiama mai. Ma funzionano, pare.

Il software

Beh, parliamone. Il BIOS è Insyde, e questo lo sappiamo: merda. Ci sono poche opzioni, e soprattutto sono rimasta a capire che cosa premere per entrarci dentro per tipo mezz’ora perché andando da F12 (boot menu) alla setup utility non hai le opzioni del secure boot, che stanno su F2 che dovrebbe essere il “menu principale”. E lì mi chiedo ma perché non avete messo il setup del secure boot come tutti gli altri cristi dentro la tab security nella parte di setup? DIO MIO! Ma oltre questo a dire il vero mi ha fatto pure tenerezza che puoi mettere un charging limit direttamente da quelle impostazioni. Bello. Ho messo prima 80% e poi 90% perché con 80% non ci facevo abbastanza col mio uso quotidiano.

Per sistema operativo ho voluto scegliere Artix Linux con OpenRC come init, e KDE Plasma come DE. Vi sfato direttamente il primo mito: no, i laptop possono andare benissimo anche senza systemd, e tutto ciò che state pensando sia mediato da librerie, socket e servizi di D-Bus (come fprintd) in realtà va anche bene in altre distro: non si perde nulla.

Artix ha i suoi quirk che non possono far parte di questa recensione, però per questo laptop sono finita a scrivere un init service per iio-sensor-proxy (per la luminosità automatica) per poi scoprire che, ahimé, Plasma 6 ancora non ha supporto per la luminosità automatica.

Plasma, vecchio mio…

Plasma 6 è veramente bello sul portatile, ma forse portatili come questo hanno più senso se correntemente usati con GNOME. Ma perché?

Beh, ricordate come il display ha un profilo ICC messo a disposizione? Beh, KWin lo applica, ma PlasmaShell fa artefatti ovunque, rendendo ogni pannello costellato di pixel colorati a random e ogni schermata blurrata più grossa di una finestrella corrotta e renderizzata a meno di metà. Bel problema, e sapete a cosa è dovuto? Dal mio testing spicciolo, pare proprio che sia un problema di scaling frazionario. Bene!

D’altronde, mi chiedo se chi usa GNOME su questo pannello stia soffrendo e copando aspettando lo schermo 2.8k per fare scaling 2:1.

Beh… non è l’unico bug di Plasma che rende questo DE borderline inusabile con questa configurazione: ancora oggi il testo e alcuni elementi sono o sfocati o proprio sgranati, e il supporto app per scaling frazionario è ancora, pur sempre, hit and miss. Se sul mio fisso con pannello 4k scalato a 150% posso comunque copare perché ho una quantità di pixel che raramente mi fa notare queste cose, qui, con meno pixel, questi obbrobri diventano molto più evidenti.

Ma Plasma è Plasma e Plasma, si sa, è per chi vuole sperare in un futuro migliore. Gli ansiosi e i traumatizzati, i nichilisti, useranno GNOME.

Ma torniamo a parlare di Linux

Al momento ho Linux 6.9. Questo non mette questo laptop in buona luce: non c’è comunicazione fra il kernel e l’embedded controller, e questo significa che alcune importanti funzioni QoL semplicemente non ci sono:

  • Non puoi regolare la luminosità della tastiera dal SO;
  • Non puoi regolare le ventole dal SO. Per queste funzioni, per ora, esiste fw-ectool, o più semplicemente solo ectool, ma questo bel programmino che gira coi permessi di root ha bisogno di Secure Boot disattivato e i Fedorafag staranno rigirandosi nella tomba perché sono troppo abituati a shim-signed e MOK keys a parte gli scherzi, Secure Boot dovrebbe essere una priorità in un laptop del genere. Leggevo che su Linux 6.10 sono stati aggiunti alcuni quirk che quantomeno potrebbero esporre l’EC al kernel, ma solo con Linux 6.11 forse avremo un supporto che potremmo dire completo e soddisfacente; menomale che siamo in piena 6.11 merge window allora!

Ma quindi com’è usarlo, dopotutto?

Beh, non contando un bug di rEFInd che mi duplica la barra degli strumenti del bootloader (per cui c’è una merge request, speriamo che venga aggiornato presto pure questo), in realtà usare il Framework Laptop è soddisfacente, anche se ci ho messo su Linux.

La batteria dura circa 4 ore, a spanne. Contate che alle 15.30 l’ho portato all’80% e ora sono le 19.22 ed è arrivato al 19%. Sicuramente su Windows sarà più clamoroso di così, ma è una buonissima impressione se sei su Linux e hai questi risultati! (Contate che tengo la batteria da 61 Wh)

Forse la parte più brutta dell’avere questo laptop in questa configurazione è il calore dissipato nella parte di sotto: semplicemente un forno. Ciò toglie la parte laptop dal laptop e te lo fa diventare più, non lo so, tabletop? Non te lo puoi mettere sulle cosce senza soffrire; punto. Comunque, le thermals della CPU rimangono sui 40 gradi in idle e 50 gradi in uso medio. Compili qualcosa e tirano verso l’infinito e oltre, però, quindi attenzione! La stessa cosa non me lo fa proprio preferire per il gaming, anche se la 780M a queste risoluzioni pare rivaleggiare la GPU integrata della Steam Deck; dovrei provare a benchmarkare entrambe a 1080p ma questo sarà un topic per quando avrò più energie di ora (e penso sia già stato fatto anyway perché la somiglianza è onestamente uncanny)

Mi dicevano che il fingerprint scanner avrebbe freezato il laptop per interi minuti se l’avessi usato post-suspend… beh non è mai capitato fin ora, e spesso riprendo il laptop che esce proprio dalla sospensione quindi boh?

Parlando di sospensione (sì lo so che è s2idle Luca, lo so, poi ci metto suspend then hybernate ma quel giorno non sarà oggi) in realtà so già che non potrà mai essere come lo era il MacBook quindi su questo proprio non penso di volermi pronunciare. In ogni caso io i PC li spengo quindi non so quanto questo possa affliggere la mia esperienza in toto (anche il Mac lo spegnevo). L’unica cosa che ho notato è che il laptop si raffredda effettivamente, ma la batteria rimane un pochino calda e questo non mi piace affatto, o almeno non mi piace in estate.

Per concludere

Passare da Mac a Framework è effettivamente passare da Apple all’anti-Apple, e alla fine il fit and finish è bello in entrambi i laptop. C’è da dire che forse rimpiangerò in alcuni contesti quel connubio fra hardware e software che solo Apple sa mettere avanti, ma qui ci sono una modularità e un’onestà onestamente invidiabili, che veramente ti fanno sentire come se il prodotto sia effettivamente il tuo. Confesserò, il MacBook non l’ho mai veramente potuto sentire mio, e forse anche per questo l’ho sempre tenuto come se fosse una reliquia; con questo Framework invece voglio proprio vivere la vita e portarmelo pure in campagna, in spiaggia, ovunque. Questo è il laptop che vivrà con te più di ogni altro laptop, appunto perché sin dal primo giorno ne hai potuto conoscere le interiora. E quando puoi instaurare un rapporto così “intimo”, anche la paura di romperlo un pochino ti passa.

Tranne se sei Luca e per ogni cosa chiami RMA.